Anch’esso, come Canal Secco, è un letto arido di rocce marmoree. La salita è faticosa sotto il sole cocente e, finalmente, a 04h 59’ siamo alla costruzione che serve da mensa e da ricovero per i cavatori della cava della Focolaccia, qua ci fermiamo per riposarci all’ombra. CAI Toscana. Da Castelnuovo Garfagnana si va a Piazza al Serchio (16 km) e poi a Gorfigliano (25 km). Il tratto iniziale segue la marmifera di canal Cerignano per poi deviare a destra per le cave Bore-Puntello aumentando di ripidità e sviluppandosi in tornanti. Oggi parte di essa costituisce il sentiero 166, dal quale si stacca, a circa 1100 metri, il 163 che si innesta con la via Vandelli. Petrosciana) che si inserisce nel 6, poco più in basso, in direzione Inoltre è possibile portarsi alle numerose cave della zona e, tramite il sentiero 36, al Passo della Focolaccia e alla Foce di Cardeto. 5.615 atsegite. Qualche tratto di marmifera è malmesso, ma percorribile. Inoltre godiamo di interessanti scorci della valle di Canal Cerignano e sulla zona di case Carpano, superiamo un tratto sul  quale il fondo è di marmo con a sinistra una barriera di blocchi che funziona da guard-rail. Cardoso con Fornovolasco passando dall'Arco del Monte Forato. È dominato dalla Coda del Monte Cavallo e dalla Punta Carina. A 04h 17’ incrociamo la via di cava che scende alla cava del Padulello, il sentiero continuerebbe sulla roccia di fronte a noi per alcuni metri, ma decidiamo di continuare per la strada di cava che a destra sale al Passo della Focolaccia e alle relative cave. Dopo la sosta riprendiamo il cammino, imboccando il sentiero a destra della casa, che sale ripidamente fino ad arrivare in cresta a 04h 09’, da qua la visuale si apre sulla Tambura e il gruppo del monte Sella e, in basso, sulle cave di Piastra Marina e la costruzione dei cavatori dipinta di verde, cui arriva il sentiero 166 (lizza Magnani). A 07h 50’ iniziano le prime case del paese che attraversiamo completamente, all’uscita dello stesso a 08h 22’ in alto, sulla sinistra, scorgiamo la vecchia chiesa di Gorfigliano che domina il borgo, ancora un quarto d’ora di cammino e siamo sulla strada principale che attraversa Gramolazzo. Superata la deviazione per le cave aumenta di ripidità e diventa molto degradato. Il 15 settembre 2002, Anno internazionale della Montagna, i Cai toscani, emiliani e liguri celebrarono il centenario del rifugio con l’inaugurazione di una lapide ricordo. A 36' siamo in un bosco di giovani Permette di ammirare le cave della zona dell’Acqua Bianca, tra cui quella omonima e, più in alto, si apre sulla Roccandagia, sulla Tambura, sul Cavallo e sulla cava della Focolaccia che sta profondamente modificando il paesaggio con il suo ravaneto. Dal 2011 sono stati predisposti piani di prelievo per stabilizzare la popolazione. Da Fornovolasco, mediante il sentiero 130, serve circa 1h 45'. A sinistra c’è il canal Fondone e in questa direzione vanno i sentieri 167 e 168. Notevoli sono poi le opportunità offerte all’escursionista di salire a vette di grande bellezza delle Apuane settentrionali e di passare due o tre giorni in una delle zone più belle delle nostre montagne. Log In. La casa dei cavatori è appollaiata in posizione panoramica sui bacini marmiferi di Carrara e sul mare, fino al golfo della Spezia. La Foce di Petrosciana è molto panoramica sul Da Gorfigliano all'inizio del sentiero Settimana Alpinisticas 2000 Alpi Apuane. A 1000 metri si aprono due piccole cave dette del Pizzarello, L’ultimo tratto raggiunge il 90% di pendenza e arriva alla casa del Fondo. Escursioni: anello del Monte Matanna in Apuane Domenica 28 aprile 2019 escursione con e a cura del CAI sezione La Spezia: anello del Monte Matanna in Apuane. Apuantrek. Saliamo pochi metri e, a 30', siamo a un altro bivio, il Si trova a quota 1650 metri ed è un largo valico tra il monte Cavallo e la Tambura, a confine tra il comune di Massa e quello di Minucciano. Biforco è punto di partenza per tre sentieri: il 36 che da canal Cerignano, seguendo in parte la marmifera,  si dirige a Foce delle Vettoline con molte diramazioni interessanti, il 167 per la valle degli Alberghi e il 168 per il Canal Fondone e Foce Rasóri. Dalla marmifera dell'Acquabianca. sentiero 12 presso una palina dei sentieri. Non presenta difficoltà e offre (f.f.) è stato riconfermato Presidente della nostra Sezione per il triennio 2020-2022 . Essa è interessante per i rocciatori ed è conosciuta anche come Punta Andrea del Sarto, dal nome di uno dei primi scalatori. È un alpeggio, ormai abbandonato, sparso di ruderi di casolari di pastori, dette, appunto, case della Vettolina. A 05h 48' una sbarra chiude la strada e subito dopo c’è un primo edificio di cava fatto da blocchi di marmo che domina una vecchia cava sulla destra. La popolazione ha come baricentro la Pania della Croce, concentrandosi essenzialmente nel triangolo Pania Secca, Pania della Croce e Monte Corchia, ma è in espansione verso nord e verso sud. La struttura è a sesto acuto, un solo ambiente con cucina a legna e due tavolati sovrapposti per dormire. Il 25 maggio 1901 fu dato il consenso e i lavori iniziarono subito, a giugno, su progetto di Carlo Agosto. Ora ci aspetta la lunga discesa per la marmifera fino alla strada asfaltata per Gorfigliano, che costituisce, in parte, il prolungamento del sentiero 36. Più in alto invece c’è il sentiero 110 per Foce di Valli che passa dall'Arco del Forato. Nel 1901 il Cai ligure fece richiesta al comune di Massa di 100 mq al Passo della Focolaccia (comunello di Resceto) per costruirvi un rifugio. Conosciuta anche come via di lizza Pellini, dal nome dell’imprenditore avenzino Filippo Pellini che gestiva le cave del Padulello all’inizio del XX secolo, oppure come via di lizza Silvia. Il nome deriva dal latino padulis: padule, palude. Le cave sono situate nel territorio del comune di Massa, mentre quelle sopra (cave della Focolaccia) sono in territorio di Gorfigliano. Le cave locali (bacino omonimo) sono state aperte all’inizio del 1900 dando stimolo allo sviluppo del piccolo borgo di Gorfigliano che era preesistente. Rifugio Fiume 4-5 marzo 2017. Petrosciana con il sentiero 130. Oppure è possibile usarlo per escursioni di più giorni con salita a vette importanti come la Tambura, il Cavallo, il Contrario, il Pizzo d’Uccello e il Pisanino. Un paio di case poco più in basso, lungo il sentiero 170 verso canal Cerignano, sono ancora in buono stato. Al momento la Quindi il paese si riconvertì all’agricoltura e alla pastorizia. Alpi Apuane. Servono circa 5 h e 30'. Innesto nel sentiero 130 per poi scendere, intanto sulla destra il panorama si apre Il sentiero è di competenza del Cai sezione Lucca. Di fronte a noi, al di là di un canale che scende dalla Foce di Valli, Il Offre panorami notevoli ed interessanti scorci di archeologia industriale, ma si sviluppa quasi interamente per vie di cava, compresa discesa finale per Gorfigliano. fronte la Pania Secca e a destra il Monte Croce. Condividi: E-mail; Stampa; I NOSTRI GADGET . Sotto e allo stradello principale per Fornovolasco. Proseguiamo per il lastrone del Piastrone, la pendenza diventa minore e il sentiero a tratti è sulla placca di marmo, di fronte abbiamo Piastra Marina e una costruzione-ricovero dei cavatori, sui fianchi della montagna notiamo ancora molti piri infilati nei loro fori che servivano per trattenere il marmo nel trasporto a valle. dopo c'è un'altra grotta, in alto sulla sinistra. Sito senza scopo di lucro riguardante le Apuane, che riporta descrizioni con foto di escursioni, mappe, tracce gps, schede botaniche e notizie storiche. È un animale robusto e agile e, a tutti gli effetti, è una pecora selvatica in grado di ibridarsi con le comuni pecore perdendo alcune delle sue caratteristiche genetiche. Forno casa Biforco (376m) [innesto 167 e 168] - Canale Cerignano – marmifera - innesto 161 - case della Vettolina (ca 1030m) [innesto 170] – innesto 166A - Piastrone (ca1400m) - Piastra Marina [innesto 166] - Passo della Focolaccia (1642m) [innesto 148, 177, 179] - innesto 178 - galleria della marmifera dell'Acquabianca (circa1020m). Superiamo la sbarra posta recentemente a chiudere la zona delle cave e in 5’ troviamo la biforcazione che dà il nome alla zona (Biforco). sentiero è ameno nel bosco. Arrivati a Gorfigliano bisogna seguire la strada principale in direzione Vagli Sotto e Campocatino fino alle ben evidenti indicazioni per la Cava dell'Acquabianca. To se mi líbí. Questo sentiero prosegue, sempre sulla destra, per Castagnolo e Resceto. Dopo un chilometro raggiungiamo Forno che si sviluppa lungo il torrente e la strada. Il percorso è sempre molto ripido in discesa e faticoso ed esposto al sole, solo a tratti è ombreggiato e la discesa si fa meno ripida. Dall’edificio di servizio delle cave, di un bel verde squillante, sale una marmifera fino al passo della Focolaccia, inoltre da esso scende il sentiero 166 per Resceto lungo la via di lizza Magnani o della Focolaccia. Il sentiero è di competenza del Cai sezione Lucca. È situata a quota 930 metri nel Comune di Stazzema e i ruderi erano conosciuti anche come Case del Monte Forato. Nel 1901 il Cai ligure fece richiesta al comune di Massa di 100 mq al Passo della Focolaccia (comunello di Resceto) per costruirvi un rifugio. aperto con splendida visuale dalla Pania della Croce alla Pania Secca. Il fondo disastrato ne fa oggi un sentiero difficoltoso. Qua inizia il 131 che si innesta nel 130 (Fornovolasco-Foce di Valli) passando dalla Casa del Monte, da cui con il 12 (Cardoso-innesto sentiero 6) si sale all'Arco del Monte Forato. A 01h 50’ un breve tratto in salita richiede l’ausilio di una corda per progredire più facilmente. La foce è molto panoramica sul gruppo del Procinto, da una parte, e sul Croce dall’altra, sull’Appennino e sulla cresta della Pania Secca. Partiva dalle cave della Focolaccia (1658 metri) per confluire con la via Vandelli (694 metri) per un dislivello di 964 metri e un’estensione lineare di 2680 metri. Festival culturale in quota per la promozione di un turismo consapevole. Dopo l’innesto con il 161 attraversa una cava e sale per il suo sviluppo fino a entrare in un bosco e scendere alla base della Vettolina, poi sale fino ai ruderi delle case omonime.  Si inserisce sulla lizza Silvia e percorre il lastrone marmoreo del Piastrone, lascia a sinistra le cave del Padulello e con via di cava arriva al passo della Focolaccia, dopo aver superato alcuni edifici di cava. ESCURSIONI APUANE. Esse sono situate a 1414 metri alle pendici del monte Cavallo nel comune di Massa. or. Fornovolasco. panorami splendidi sulle Panie. Related Pages. Inoltre sta crescendo di dimensioni il ravaneto che scende dalle cave nel versante verso Gorfigliano. Sintesi: Unisce Forno alla Garfagnana, in parte segue vie marmifere. Estremamente panoramiche per la loro conformazione a gradini, possono essere ammirate dalla marmifera che scende dal passo della Focolaccia (sentiero 36). costruzione è inattiva, ma nelle intenzioni c'era di farne un Deriva il suo nome dal fatto che qua la valle si biforca (in salita) nel Canal Fondone a sinistra e nel Canal Cerignano a destra. Si perveniva a esse con la via di lizza del Padulello o Silvia o Pellini che iniziava da Resceto, attualmente le cave sono state riattivate e si arriva a esse da Gorfigliano mediante marmifera che in parte costituisce il sentiero 36. A 03h 43’ una corda metallica piuttosto malmessa dovrebbe agevolare la salita e dopo pochi minuti (03h 47’) arriviamo a una sella, a sinistra la lizza continua verso le vicine cave del Padulello (1414m) alle pendici del monte Cavallo, che sono state riattivate, ma cui si perviene mediante via di cava dalla Focolaccia, a destra si va all’abitazione-ricovero dei cavatori. Raduno Assemblea 3-4 giugno 2017. I lavori hanno comportato anche il taglio di numerosi alberi intorno all'edificio per ridurre il rischio di incendio. È raggiungibile da Resceto e da Forno, nel versante massese delle Apuane, e da Campocatino e da Gorfigliano nel versante garfagnino. A 06h 32' uno stradello sale a sinistra in direzione di vecchie cave e a 5’ il panorama si apre sul monte Pisanino e le sue vecchie cave, in particolare la panoramica cava dell’Acquabianca. Il paese è conosciuto sin dall’VIII secolo e si era sviluppato a 730 metri di quota più a nord della posizione attuale attorno a un castello sul quale fu poi edificata l’antica chiesa di S. Giusto e S. Clemente. A 02h 05’ il sentiero scende con un breve tratto addossato alla montagna da fare con attenzione perchè c’è una certa esposizione, in 3’ siamo alla fine di questo tratto impegnativo e dei segni, a destra, mandano decisamente  verso la Foce della Vettolina. Il nome è quello dell’indovino Aronte citato da Dante nella Divina Commedia (Inferno: Canto XX vv 45-52): “Aronta è quei ch’al ventre lì s’atterga/ che nei monti di Luni, dove ronca/ lo Carrarese che di sotto alberga,/ ebbe tra’ bianchi marmi la spelonca/ per sua dimora onde a guardar le stelle/ e’l mar non li era la veduta tronca”).Fu eretto nel 1902 dalla sezione ligure del Cai e fu il primo rifugio costruito sulle Apuane ed è anche quello a maggior quota. Muflone Tra i genovesi si distinsero Lorenzo Bozano, Emilio Quèsta e Bartolomeo Figari che salirono per primi diverse vette apuane. gruppo del Procinto da una parte e sul Croce dall’altra, è presente Gli alpinisti genovesi, insieme a quelli fiorentini, furono i primi a scalare le vette delle Apuane. Esso, nel tratto da Stazzema, riceve poi il sentiero 109 (Alto Matanna - Foce di Petrosciana) mentre nel tratto per Fornovolasco passa il 137 (Il Termine - Foce di Petrosciana). Poi saliamo qualche minuto In buona parte costituisce il sentiero 36 per Forno. Foce di Petrosciana (954 m) [innesto sentieri 6, 109, 110, 124, 137] - Casa del Monte (930 m) [innesto sentiero 12] - innesto nel sentiero 130 (1016 m). Mountain. Oppure è possibile usarlo per escursioni di più giorni con salita a vette importanti come la Tambura, il Cavallo, il ... Emilio Quèsta e Bartolomeo Figari che salirono per primi diverse vette apuane. Forato. Proseguiamo e dopo sentiero breve e semplice con panorami notevoli sul gruppo delle Panie. In meno di 5’ arriviamo a una breve galleria che attraversiamo, terminando quindi il tragitto ufficiale del sentiero a 06h 58'. 25 Foto . È possibile salire in pochi minuti alla vetta nord del Forato. Ne citiamo un paio. Rifugio "Forte dei Marmi" Landmark & Historical Place. Superiamo il Pizzo del Cotonificio che si trova di fronte alla ex-Filanda che oggi ospita un Museo di Archeologia Industriale. Cave dell'Acqua Bianca Segue un tratto di salita meno ripida e a 03h 20’ siamo all’innesto con la lizza Silvia (oggi sentiero 166A). percorrere altri sentieri che richiedono almeno 1h 30' di cammino. Dalle cave alla casa del Fondo sono 787 metri di dislivello per 1920 metri di sviluppo, la pendenza è del 15% nel tratto più alto fino a 1300 metri per poi salire a 50-60% con punte fino al 90%. Poi per tratto di bosco, rado e aperto, ci si innesta nel 130. Nel primo tratto, a saliscendi, abbiamo di Proseguiamo e lasciamo a sinistra un ramo della strada che sale al Vergheto e continuiamo per la strada che diventa adesso strada marmifera, con numerose curve, tra edifici abbandonati, sempre con il canal Secco sulla destra. Stato del sentiero: il sentiero è ben segnato ed è sempre evidente. un tratto con molte piante di bosso arriviamo, a 25', all'innesto nel This is the first leg of the “Alta Via delle Alpi Apuane” trail. Il fosso dell’Acqua Bianca è tributario del lago di Gramolazzo e quindi del Serchio e passa presso Gorfigliano. Diverse corse portano da Massa a Forno e viceversa e la domenica ce n’è una prima delle 8 per raggiungere il paese montano e una pomeridiana e una serale per tornare a Massa (è comunque bene informarsi alla direzione dell’azienda trasporti locale, oggi ATN). Bivacco Aronte Stato del sentiero: è in buone condizioni e sono presenti le necessarie indicazioni. Dal passo della Focolaccia è possibile andare a Orto di Donna dove sono presenti rifugi che permettono escursioni di più giorni e salite ai monti circostanti. 311 (relativamente al tratto Arni-passo): Segnavia 31. progressivamente sulle Panie e a 52' siamo su tratto completamente Il muflone, animale erbivoro, era diffuso a Cipro, in Sardegna e in Corsica, poi si è adattato a molti habitat, dalle foreste di conifere ai boschi di latifoglie, raggiungendo anche altitudini di 1500 m. È alto al garrese circa 70 cm, ha mantello di colore fulvo-rossastro e il maschio ha corna molto voluminose e elegantemente arcuate. La scelta non fu casuale, ma legata all’importanza strategica della zona, nodo di sentieri frequentati da pastori, uomini delle nevi e uomini del sale.