La carestia e la paziente strategia di Tiberio li avevano logorati, i tradimenti fecero il resto. Tiberio abbandonò Roma per la prima volta (lo ha fatto di nuovo alla fine della sua vita) ed è andato a Rodi. [61] Tiberio, tuttavia, evitò di manifestare pubblicamente i suoi sentimenti, e non partecipò neppure alla cerimonia in cui le ceneri di Germanico furono riposte nel mausoleo di Augusto. E la successiva morte di Germanico, non fece altro che determinare ripercussioni negative sulla figura del princeps nella storiografia successiva. C. moriva vittima di una politica che aveva cercato di trasformare il potere imperiale in Roma senza comprendere né le classi dirigenti né i sudditi: politica dunque, più che di un pazzo, di un inesperto, portato a rendere sempre più aspra la sua reazione, quanto maggiori erano le resistenze che incontrava, incapace poi per il suo carattere e i suoi vizî di assicurarsi fedeli collaboratori. Perché come successore di Tiberio, fu scelto Caligola? Ingerenza militari. C. disingannò presto le aspettative. Tiberio temeva forse che, dopo la Germania, Germanico desiderasse emulare Alessandro Magno in Oriente. Esegui il download di questa immagine stock: Nato Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligula era il nipote e adottò figlio dell'imperatore Tiberio, facendogli parte della dinastia Julio-Claudian. Il testamento di Tiberio Nominava coeredi i nipoti Gaio, figlio di Germanico, e Tiberio, figlio del fratello Druso. Nell'anno 13 Germanico fu nominato comandante delle truppe del Reno. Ma era una supplica e il nipote di Augusto su questo non poteva far niente senza il padre adottivo Tiberio. Augusto, sospettando che Tiberio potesse avere ragione dei Dalmati in breve tempo ma indugiasse, inviò sul teatro delle operazioni il nipote Germanico Giulio Cesare, che all'epoca era solamente questore, per controllare e farsi le ossa a fianco del padre adottivo. Il giovane infatti possedeva un carattere mite, una straordinaria affabilità, tutt'altra cosa dall'aspetto e dal parlare di Tiberio, superbo e impenetrabile.». [56] Stabilì, inoltre, che la Cappadocia fosse istituita come provincia a sé stante, e che la Cilicia entrasse invece a far parte della provincia di Siria. Perdette il marito a 27 anni. [57] Germanico aveva così brillantemente risolto tutti i problemi che avrebbero potuto far temere l'accendersi di nuove situazioni di conflitto nella regione orientale. Le ostilità ripresero con l'inizio dell'anno 9, e Germanico, ancora una volta si distinse per coraggio e senso del comando, portando a termine alcune azioni militari di valore, come la conquista delle roccaforti dalmate di Splono (che alcuni studiosi moderni identificano con l'odierna Plevlje) e Raetinum. Dopo la morte di Druso Germanico, figlio di Druso Maggiore, che avverr� in Oriente nel 19 d.C. da Tiberio mandato al massacro, dissero i maligni, per … Per mettere a tacere quelle voci (non sappiamo se siano vere), Tiberio mandò la moglie di Germanico in esilio e uccise altri membri Ebbe da Druso, al quale andò sposa giovanissima, Germanico (poi adottato da Tiberio), Livilla e Claudio. Ma come egli attraversò il fossato, si incominciarono a udire lamenti confusi; alcuni gli afferravano la mano come per baciarla, gli introducevano in bocca le dita per fargli sentire che non avevano più denti, altri gli mostravano le membra curve per l'età. LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA 14-68 d.C. Nel 14 d.C., alla morte di Augusto, gli succede Tiberio, suo figlio adottivo. Fu proclamato imperatore dal senato che sperava di trovare in lui le qualità del padre che si era molto impegnato in politica estera. Claudius Caesar Augustus GermanÄ­cus). Batone il Dalmata decideva, allora, di ritirarsi più a sud tra i monti. Accompagnò Tiberio in Germania negli anni 10-13, dopo la grave disfatta subita da Publio Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo del 9). Bambino seguì il padre sul Reno, e dalla famigliarità coi soldati, che egli imitava nel vestire, ebbe il soprannome Caligula alludente alle caligae, calzari d'ordinanza. Il Senato annulla il testamentoe nomina … Tuttavia, in 4 CE, dopo tutti gli altri successori probabili erano morti, Augusto ha adottato il suo passo-figlio Tiberio, che a sua volta ha dovuto adottare il nipote Germanico. Ricevette il cognomen Germanicus in seguito ai successi del padre, comandante in Germania tra il 12 ed il 9 a.C.. Il Senato decretò, infatti, nel 9 a.C., dopo la morte del padre, che a quest'ultimo e ai suoi discendenti fosse attribuito tale cognomen. [52] La difficile situazione orientale rese così necessario un nuovo intervento romano, e Tiberio nel 18 inviò il figlio adottivo, Germanico, cui fu concesso l'imperium proconsulare maius su tutte le province orientali. ; M. Gelzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 381 segg. [19] Durante la successiva seduta del Senato del 17 settembre del 14, Tiberio divenne il nuovo imperatore e successore di Augusto, alla guida dello Stato romano, mantenendo la tribunicia potestas e l'imperium proconsulare maius insieme agli altri poteri di cui aveva usufruito Augusto, e assumendo il titolo di princeps. stradale. Inetto goffo. Assegnata, dunque, parte delle legioni al luogotenente Aulo Cecina Severo, attaccò le tribù di Bructeri, Tubanti e Usipeti, sconfiggendole nettamente e compiendo numerose stragi;[30] attaccò, poi, i Marsi, ottenendo nuove vittorie e pacificando così la regione ad ovest del Reno: poté in questo modo progettare per il 15 una spedizione ad est del grande fiume, con la quale avrebbe potuto vendicare Varo e frenare ogni volontà espansionistica dei Germani. Negli anni che si susseguirono condusse gli eserciti ancora al di là del Reno per tre nuove campagne militari (dal 10/11 al 13[17]) e non è possibile escludere che parte dei territori della provincia della Germania (acquisiti prima della disfatta di Varo), possa essere stata recuperata dalle armate romane (almeno i territori compresi tra i fiumi Reno e Weser lungo la Lippe, quelli lungo la costa del Mare del Nord e almeno quelli a sud del fiume Meno fino al Danubio): «[Tiberio] viene inviato in Germania [dopo la disfatta di Teutoburgo, nel 10] rafforza le Gallie, dispone gli eserciti, fortifica i presidi e [...] attraversa il Reno con l'esercito. Antonia Minore minor, A. Augusta). Opere pubbliche Tacito scrisse così di lui, decenni dopo la sua morte: «Nel popolo romano durava viva la memoria di Druso e si riteneva che se fosse stato lui a capo dello Stato avrebbe ristabilito la libertà; di qui le simpatie verso Germanico e la stessa speranza. Jahrbücher, VI (1896), p. 152 segg. [38], Nonostante avesse riportato una sostanziale vittoria, Germanico era cosciente che i Germani erano ancora in grado di riorganizzarsi, e decise, nel 16, di condurre una nuova campagna che avesse l'obiettivo di annientare definitivamente le popolazioni tra il Reno e l'Elba. Avanza verso l'interno [forse lungo la valle del Lippe] apre nuove strade, devasta campi, brucia villaggi, mette in fuga tutti quanti lo affrontarono e con immensa gloria torna ai quartieri d'inverno senza aver perduto nessun soldato tra quelli che aveva condotto oltre il Reno.», «... abbatté le forze nemiche in Germania, con spedizioni navali e terrestri, e placate più con la fermezza che con i castighi la pericolosissima situazione nella Gallia e la ribellione sorta tra la popolazione degli Allobrogi... (del 13 d.C.).», «(nell'11 d.C.) ... Tiberio e Germanico, quest'ultimo in veste di proconsole, invasero la Germania e ne devastarono alcuni territori, tuttavia non riportarono alcuna vittoria, poiché nessuno gli si era opposto, né soggiogarono alcuna tribù... nel timore di cadere vittime di un nuovo disastro non avanzarono molto oltre il fiume Reno (forse fino al fiume Weser).», Buona parte della zona tra il Reno e l'Elba era andata perduta (non sappiamo in quale misura) e neppure le azioni intraprese da Tiberio negli anni 10/11-13, poterono ripristinare quanto era stato così faticosamente conquistato in 20 anni di campagne militari precedenti.[18]. Finalmente Cecina e Silvano poterono condurre le loro truppe a Siscia ed unirsi a Tiberio. [60] Officiati i funerali, dunque, Agrippina tornò con le ceneri del marito a Roma, dove grandissimo era il compianto di tutto il popolo per il defunto. E così, dopo aver concesso a Germanico il trionfo il 26 maggio del 17,[48] gli affidò il nuovo comando speciale in Oriente. Batone il Pannone tradì Pinnes e lo consegnò ai Romani, in ricompensa divenne capo dei Breuci. Tiberio riteneva che i confini imperiali dovessero rimanere sul fiume Reno e che del fiume Elba non se ne facesse più menzione. Ad esserlo era invece il ventinovenne Germanico, nipote di Tiberio e primogenito di suo fratello Druso maggiore. CALIGOLA (C. Iulius Caesar Germanicus). Inoltre: C. Jullian, Histoire de la Gaule, IV, Parigi 1914, p. 161 segg. Le campagne militari non riuscirono però a riportare i territori tra Reno ed Elba sotto il dominio romano. gens Claudia), o in partic. Che fossero eretti archi a Roma e su la riva del Reno e sul monte Amano in Siria, recanti iscritte le sue gesta e che aveva dato la vita per lo Stato; un cenotafio ad Antiochia, nel luogo dove era stato cremato il suo corpo e un monumento a Epidafne, il luogo dove s'era spento.», Subito, però, si manifestò il sospetto, alimentato dalle parole pronunciate da Germanico morente, che fosse stato Pisone a causarne la morte avvelenandolo. Si guadagnò il soprannome di Caligula (scarponcino della lega di saldatura) accompagnando il padre, Germanico, durante le sue campagne … Nel 41, Caligola cadde vittima di una congiura, assassinato dal comandante dei pretoriani Cassio Cherea. Tiberio avrebbe desiderato una condotta più diplomatica, tendente a fomentare discordie fra le tribù germaniche, secondo il … Fratello di Claudio. [53] Tiberio, tuttavia, non aveva fiducia in Germanico, che in Oriente si sarebbe trovato lontano da qualsiasi controllo ed esposto alle influenze dell'intraprendente moglie Agrippina maggiore, e decise dunque di affiancargli un uomo di sua fiducia:[54] la scelta di Tiberio ricadde su Gneo Calpurnio Pisone, che era stato collega nel consolato dello stesso Tiberio nel 7 a.C., aspro ed inflessibile. [35] Questi si diresse verso Teutoburgo, dove poté ritrovare una delle aquile legionarie perdute nella battaglia di sei anni prima, e rese gli onori funebri ai caduti le cui ossa erano rimaste insepolte. [7] L'adozione di Tiberio e, quindi, di Germanico, fu celebrata il 26 giugno del 4 con grandi festeggiamenti e Augusto ordinò che si distribuisse alle truppe oltre un milione di sesterzi.[6][8][9]. Agrippina e Germanico, una storia d’amore. - Nato a Lione nel 10 a. Claudio imperatore, fu imperatore romano dal 41 al 54 d. C. Figlio di Druso maggiore e di Antonia minore, fino ai cinquant'anni visse tra gli studî, componendo opere di storia e di filologia. In fondo la medesima ragione che aveva trattenuto Tiberio dal preferire C., il timore che continuasse la politica di Germanico filo-senatoria ed espansionistica, spinse il Senato a decidere rapidamente la successione. [15] La guerra si concluse in questo modo. L'unico membro rimasto della famiglia imperiale era un altro nipote di Tiberio: Tiberio Claudio Druso Nerone Germanico, meglio noto come Claudio. [25] Le legioni, che avevano da poco appreso della recente morte di Augusto, arrivarono addirittura a garantire il proprio appoggio al generale se avesse desiderato impadronirsi del potere con la forza, ma egli rifiutò dimostrando allo stesso tempo grande rispetto per il padre adottivo Tiberio e una grande fermezza. Si veda, a tal proposito, il suddetto processo a Pisone. Nota: la linea tratteggiata indica l'adozione (se verso il basso) o il matrimonio (se laterale), La prima volta in Germania con Tiberio negli anni 10/11-13, La seconda spedizione in Germania (14-16), The Republic in Danger: Drusus Libo and the Succession of Tiberius, Augustan Rome 44 BC to AD 14: The Restoration of the Republic and the Establishment of the Empire, Storia del mondo romano. Tiberio era il figlio di prime nozze della moglie Livia e Augusto, che non era uno sprovveduto, nello sceglierlo gli fece adottare il nipote prediletto, Germanico, con diritto di successione antecedente a quello dei figli di Tiberio. Una delle condizioni poste da Augusto sul letto di morte è che Tiberio adotti il nipote Germanico, nominandolo suo erede alla fine del suo principato. Intorno alla morte di un carismatico condottiero, … E il Senato scelse C., del resto più anziano di Gemello, e annullò il testamento di Tiberio. Tiberio aveva ora in pugno la valle della Sava, doveva solo rinforzarla con roccaforti, per evitare che i ribelli potessero unirsi di nuovo, e quindi batterli separatamente. ; Riese, Feldzug des Caligula an den Rhein, in Neue Heidelberg. - Seconda figlia di Marco Antonio il triunviro e di Ottavia, sorella di Augusto (36 a.C. - 37 d.C.). Tanto dal ramo paterno che da quello materno apparteneva alla gens Claudia, un'antica famiglia patrizia giunta a Roma dalla Sabina nei primi anni della repubblicae distintasi nel corso dei secoli per il raggiungimento di numerosi onori e … [36] Decise, poi, di inseguire Arminio per affrontarlo in battaglia; il principe germanico, però, attaccò gli squadroni di cavalleria che Germanico aveva mandato in avanscoperta sicuro di poter cogliere il nemico impreparato, e fu dunque necessario che l'intero esercito legionario intervenisse per evitare una nuova disastrosa sconfitta. Attività riformatrice. Giunto in Oriente, Germanico, con il consenso dei Parti, incoronò ad Artaxata un nuovo sovrano d'Armenia: il giovane Zenone, figlio del sovrano del Ponto Polemone I e soprattutto filoromano. La situazione, però, sfuggì di mano a Pisone, forse anche a causa degli attriti tra le mogli del legato imperiale e del detentore dell'imperium proconsolare, tanto che l'inimicizia tra i due degenerò in un conflitto aperto. Tra il 14 e il 16 Germanico, nipote di Tiberio, sconfigge più volte i Germani. – Calzatura dei Romani, portata dai militi e dagli ufficiali inferiori fino a centurione incluso; era formata da una forte suola ferrata alla quale era cucito il cuoio tagliato a strisce (ad essa deve il suo soprannome... clàudio agg. Che non volle farne niente. Solo Claudio restituì ai Giudei alessandrini il diritto tolto da Caligola. Anche altri Stati intavolarono negoziati con il principe romano, ma si avvicinava l'inverno e Germanico decise di riposarsi in Egitto per l'inverno. [5] Tiberio, al suo ritorno dall'esilio volontario, dopo aver evitato in ogni modo di partecipare alla vita pubblica per un decennio,[6] fu adottato da Augusto, insieme all'ultimo figlio maschio di Giulia maggiore, Agrippa Postumo. Ma soprattutto la Germania, terra selvaggia e primitiva, era un territorio inospitale, ricoperto da paludi e foreste, con limitate risorse naturali (a quel tempo conosciute) e, quindi, non particolarmente appetibile da un punto di vista economico. Tra queste anche Germanico partecipò, battendo e sottomettendo la tribù dalmata dei Mazei. comando delle legioni a suo nipote Germanico, designato suo successore; Germanico, però, morì in circostanze misteriose e sua moglie accusò pubblicamente Tiberio. Caligola era figlio di Germanico, nipote di Tiberio ed era molto stimato dall’esercito e dai Senatori 3. [12] Le prime operazioni di quell'anno, riguardarono il settore orientale dello schieramento romano, che avanzò verso occidente, sotto il comando congiunto di Cecina Severo e Plauzio Silvano. Qui si ricongiungeva con Lepido, e dopo una lunga e sanguinosa battaglia sotto le sue mura, anche Batone capitolava e chiedeva la resa. Valente generale, pacificò la Germania e tenne sotto controllo la situazione in Pannonia e Dalmazia; adottato da Augusto ... Svetònio (raro Suetònio) Tranquillo, Gaio (lat. Tiberius Claudius Nero; dopo l'adozione di Augusto, Tiberius Iulius Caesar). Cornelio Lentulo Getulico. Relegato a un ruolo esclusivamente governativo, Tiberio affida a Germanico il comando delle truppe … L'esercito romano ondeggiò, ma alla fine prevalse la ferrea disciplina e la tenacia delle legioni romane, e da una possibile sconfitta e distruzione, emerse la vittoria. Vedi anche Calìgola Calìgola (lat. A Pisone era, dunque, affidato il compito di consigliare Germanico nella sua missione, ma soprattutto quello di tenerlo a freno, evitando attriti con i Parti, considerando il suo carattere particolarmente emotivo ed impulsivo. Une expérience de lecture optimale pour le même confort qu'un livre papier. In realtà non sembra che egli sia mai stato pazzo, e la sua politica ha una coerenza, che non poteva certo essere apprezzata dai senatori: coerenza però di chi si ostinava a seguire una direttiva senza capire quale rinnovamento occorreva per trasformare l'Impero in monarchia assoluta. Tiberio decise, allora, di dividere l'esercito in tre colonne: Un quarto esercito, sotto il comando del governatore di Dalmazia, un certo Gaio Vibio Postumo, ripuliva le coste adriatiche dei rivoltosi. Morì nella villa di Lucullo a Miseno il 16 marzo del 37, lasciando eredi alla pari il nipote Tiberio Gemello e Gaio (Caligola). Dalla Siria aprì, infine, dei negoziati con Artabano II, desideroso di rinnovare il trattato di amicizia. Nacque con il nome di Nerone Claudio Druso, da Druso maggiore, figlio dell'imperatrice Livia Drusilla, e da Antonia minore, nipote di Augusto. Una seconda congiura fu scoperta; una terza, di cui era a capo, tra molti senatori e cavalieri, il tribuno Cherea, riuscì a sorprendere l'imperatore che tornava il 24 gennaio 41 dai ludi palatini e lo uccise. Monete Romane Imperiali Germanico Fu proprio nel 15 a.C. che suo padre insieme a suo zio, il futuro imperatore Tiberio completarono la conquista della Rezia e, con essa, Druso Maggioreottenne il comando per la grande spedizione in Germania che rese “Germanico” lui come suo figlio e la sua discendenza attraverso una campagna che, in tre anni, portò il contr… Enciclopedia Italiana (1930). Tiberio, Germanico e la politica estera dopo Teutoburgo Il 14 d.C. rappresenta una data chiave nella storia di Roma: il principato, la forma di governo ideata dal vincitore delle guerre civili, va incontro alla sua prima grande prova, quella della successione. d. C., fu funzionario imperiale; compose alcune opere tra cui due raccolte biografiche, il De viris inlustribus e il De vita Caesarum. Senato. Nel testamento lasciato da Augusto dopo la sua morte, venne designato come erede di secondo grado, al pari del figlio di Tiberio, Druso minore. Germanico Giulio Cesare (in latino: Germanicus Iulius Caesar; 24 maggio 15 a.C.[1] – Antiochia di Siria, 10 ottobre 19[2]), nato probabilmente come Nerone Claudio Druso (Nero Claudius Drusus),[3] noto per un periodo come Nerone Claudio Druso Germanico ma meglio conosciuto semplicemente come Germanico, è stato un politico e militare romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia. [50] Il risentimento[51] spinse quindi Tiberio ad affidare al figlio adottivo uno speciale compito in Oriente, in modo da allontanarlo ulteriormente da Roma. Nello stesso anno (nel 4), a Germanico fu data in moglie Agrippina maggiore, nipote di Augusto,[10] dalla quale ebbe nove figli, tra cui: il primogenito Nerone (nato nel 4-5, morto nel 30), Druso (nato nel 7-8, morto nel 31), Caligola, Agrippina minore (moglie e nipote di Claudio e madre del futuro imperatore, Nerone), Giulia Drusilla e Giulia Livilla. [49][66][67], La popolarità di Tiberio, dunque, uscì danneggiata dall'episodio, proprio perché Germanico era molto amato. Cercò in compenso sempre di più il favore popolare: compì le elargizioni stabilite nel testamento annullato di Tiberio, restituì al popolo nei comizî la nomina dei magistrati, riordinò l'ordine equestre, immise pure nuovi provinciali nel senato; infine abolì per l'Italia la centesima rerum venalium, che era già stata ridotta al ½ per cento o da lui stesso o da Tiberio. Celebre è anche la sua presunta decisione di nominare senatore un suo cavallo. Nel 17 andò in Oriente e vi rimase sino alla morte del padre nell'ottobre del 19. E così, mentre l'avanguardia dell'esercito romano cercava di accamparsi e la restante parte era ancora in marcia, il nemico gli piombò addosso all'improvviso e per poco non riuscì a schiacciarlo, seguendo una tattica simile a quella usata da Annibale nella battaglia del Trasimeno. Claudius]. [62] In effetti Germanico potrebbe essere deceduto di morte naturale, ma la popolarità crescente enfatizzò molto l'avvenimento, che comunque è anche ingigantito dallo storico Tacito.