Baudelaire abitava il mondo della miseria, delle malattie veneree, della povertà, dei reietti e degli emarginati, immerso nel lato oscuro della società, quel regno di tenebra che la sua famiglia aveva sempre guardato da molto lontano, forse di sfuggita, universo decadente di cui egli era il Vate, perso nella moltitudine di una folla assente, disperata, frenetica, votata all’adulazione di un solo Dio: il denaro. Charles in una lettera alla madre parla della “tremenda notte in cui la colpì con una tegola”: le discussione diventavano il pane quotidiano, i debiti il castigo di ogni giorno. La donna è senza dubbio una luce, uno sguardo, un invito alla felicità, e talvolta il suono di una parola; […]». Originario di una famiglia benestante e cattolica, il comportamento sconsiderato del giovane mette tutti in allerta: ma Charles ha ben altre idee nella testa, e non ha intenzione di seguire la strada pianeggiante del futuro dettatogli dalla famiglia. ha costretto a tirar su la gonna all’aria aperta. Un esempio è la poesia “Tu  mettrais l’univers entier dans ta ruelle” (“Ti porteresti a letto l’universo interno!“): “Che grandezza di fango! Una donna passò, con la mano fastosa come il forzato alla catena. Come certi spiriti vagano sulla musica, Il poeta Charles Baudelaire ha cantato, talvolta gridato, ripudiato o pianto, le sue pene d’amore, frutto di rapporti turbolenti, complessi ed eternamente in contrasto. Poesia di Charles Baudelaire Lesbo. L’odio è un sentimento insito nella natura umana, ed è proprio quello il soggetto che Baudelaire, come un abile chirurgo, mette in mostra al pubblico di quella che si direbbe un’autopsia, decantando la bellezza delle cose morte, sognando su forme desinate a deteriorarsi, e carezzando amorevolmente il ricordo di un tesoro perduto. Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso: Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Vediamo solo alcuni dei numerosi versi baudelairiani dedicati alle donne. Charles Baudelaire, I paradisi artificiali, a cura di Nicola Mustichiello, BUR, Milano, 2011. -“I Fiori del Male e tutte le poesie” di Charles Baudelaire. Egli stesso le confesserà, al tempo: ” … tutti i versi compresi tra la pagina 84 e la pagina 105 appartengono a voi“. L’autore dei “fiori malaticci” è invecchiato, fiaccato dalle sue battaglie, ben consapevole dell’aura scura che gli sorvola sulla testa, dove non v’è più l’aureola immacolata dell’artista, e tristemente abituato al suo letto, ormai vuoto e freddo. “Tu che come un colpo di coltello, di conquistare la mia libertà; Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867), considerato uno dei più importanti poeti della letteratura mondiale, è stato esponente chiave del simbolismo e grande innovatore del genere lirico (il primo dei poeti moderni). La poesia di Baudelaire non parla alle sensazioni più latenti, ma scava nelle viscere del lettore, scende in profondità, risvegliando piaceri oscuri, proibiti, eppure straordinariamente comuni: primo fra tutti, è la pietà, quella solidale, puerilmente naturale, suscitata dall’innata vicinanza con il prossimo, un proprio simile, di cui le nostre carezze e baci possono, debolmente, placare gli affanni. L’amore carnale per una donna corrisponde all’amore satanico, che porterà il poeta a non poterne più fare a meno. La relazione con Madame Lemer (il vero nome di Jeanne) non fu mai ufficializzata, in quanto il matrimonio (quello ufficioso) era uno di quei dettami della società che lui abborrava: del resto, il loro non era una rapporto vicendevolmente fedele, e sia l’una che l’altro non perdevano occasione di giacere con altri amanti. La fame offusca le ragioni del Cuore, e lo stomaco non si riempie di carezze e di baci. Ma ero sempre vivo in te, tu eri unicamente mia”. Charles Baudelaire è stato poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, aforista, saggista e traduttore. L’errore di Baudelaire fu quello di cercare l’amore dove non ve ne erano i presupposti: dalle attrici, dalle salottiere, dalle prostitute, donne di tanti uomini, votate al migliore offerente. Le si rivolge con tono dolce, per esempio, in “L’invito al viaggio”: “Bimba mia, sorella mia,  Oggi il mondo delle lettere ricorda Charles Baudelaire, uno dei più importanti poeti dell’Ottocento. L’eros non è quasi mai capace di distaccare estasi e disprezzo e l’artista trova la donna tanto più seducente quanto più ripugnante, bisognosa di trovare vittime ogni giorno. Quanti modi di intendere l’amore può sperimentare un cuore? “Se Charles si fosse lasciato guidare dal suo patrigno, la sua carriera sarebbe stata ben diversa. Sulla scia del tuo odore vado verso climi affascinanti, verso un porto stipato d’alberature e di vele ancora affaticate dai flutti del mare, mentre il profumo di verdi tamarindi, che circola nell’aria gonfia le mie narici e … Di quanti idoli lo spirito di un uomo può dirsi devoto servo? Vediamo solo alcuni dei numerosi versi baudelairiani dedicati alle donne. Jeanne era un personaggio discutibile per l’opinione dell’epoca: non solo era un’attrice, quindi frequentatrice senza dubbio di contesti poco raccomandabili, ma c’era un altro dettaglio a rendere il tutto ancor più clamoroso; Jeanne era di pelle scura, mulatta per l’esattezza. L’errore stava nell’aspettarsi ch’egli fosse diverso, che fosse qualcun altro: Charles ci ha provato, si è costruito la maschera, ma non la sopportava, lo soffocava, gli andava stretta. Nella Sabatier risiedono tutte le speranze di Baudelaire di toccare il cielo, se non addirittura superarlo, attraverso l’ammirazione di una creatura così ammaliante e, in cuor suo, perfetta. La vita di Baudelaire termina prematuramente nel 1867 all’età di 46 anni a causa della sifilide che lo porta ad una lenta e progressiva degenerazione fisica. Tale tendenza accompagna le trasformazioni della letteratura tardo ottocentesca dal momento in cui vengono meno i fondamenti della poetica naturalistica, e si passa da un’idea di realtà fenomenica e superficiale a un concetto del reale più complesso, ambiguo e […] Cosa rendeva diversa la Sabatier? Baudelaire a questo punto fu costretto ad uscire allo scoperto. pensa che dolcezza Pochi scrittori hanno saputo cogliere con così intensa drammaticità la condizione ambivalente della creatura umana davanti al peccato di Francesco Lamendola Egli vede le donne, soprattutto le sue amanti, come vampiri assetati di carne e del suo spirito. Dai toni cupi e foschi di Jeanne, Baudelaire ritrova la luce, scopre il mondo terso dei cieli e degli astri, quell’etere che lo spirito anela, l’elevazione verso cose più pure, il desiderio di migliorarsi in quanto uomo. Bellezza fuggitiva, (cit.). Se una donna si da come realmente è sin da subito, quale è la ragione di continuare a pensare a lei? Per me sono stati i bei tempi delle tenerezze materne. Eccoti donna ora. amare e morire Madre di giochi latini e di voluttà greche, Lesbo, in cui sono i baci, languenti o gioiosi, caldi come il sole, freschi come le angurie, gioiello delle notti e dei giorni gloriosi; madre di giochi latini e di voluttà greche, Lesbo, in cui sono i baci simili alle cascate L’eros non è quasi mai capace di distaccare estasi e disprezzo e l’artista trova la donna tanto più seducente quanto più ripugnante, bisognosa di trovare vittime ogni giorno. La donna ha una forza suggestiva tale da influenzare profondamente il lavoro di Baudelaire, ed è una figura essenziale per un processo interiore che ha affinato la sensibilità di dandy del poeta. Charles Baudelaire è giunto ai nostri giorni con l’appellativo di “misogino” (Misoginia), a causa delle sue dichiarazioni e delle sue note abitudini: ma come può il poeta che ha reso immortali così tante donne essere etichettato come un mostro nei loro confronti? Baudelaire analizza anche le amarezze di questo amore: tradimenti, crudeltà, perversione, turbamenti dell’animo. (Balzac) Essa è un maschio, è artista, è grande, generosa, devota, casta; ha l’aspetto maschile: ergo, non è donna… Poesie di Charles Baudelaire Spleen Quando, come un coperchio, il cielo basso e greve schiaccia l’anima che geme nel … ho detto al perfido veleno Edizione 2010), – “Il ribelle in guanti rosa” di Giuseppe Montesano (Mondadori, 2007), -“Il Vulcano Malato: lettere 1832 – 1866” a cura di Cinzia Bigliosi Franck. Per quanto l’opera di Baudelaire sia stata studiata ed analizzata nel tempo, alla fine si arriva ad un’unica conclusione, per quanto semplice e toccante: tutto quello che accadde a Baudelaire fu una conseguenza della frattura che si creò con le seconde nozze della madre. In sostanza Baudelaire accosta la … (“Invisible aux regards de l’univers monqueur, come la sua voce emana un profumo!”. “Sei indegno di esser strappato che una sera d’inverno la dea Fame Inoltre, l’attrattiva fisica delle donne a causare movimenti spirituali nel poeta. L’amore di Charles Baudelaire per le donne è espresso come gusto della vita, fascinazione della bellezza e sogno impossibile di “un altrove” dove l’esistenza scorra serena e speranzosa. Nata quasi in contemporanea con gli incontri con Madame Sabatier, la storia tra i due fu altalenante, seppure intensa e abbastanza tempestosa: questa donna dagli occhi verdi (o azzurri o grigi) e dai capelli biondi preferì a Baudelaire l’amore, forse più solido, di Théodore de Banville. La poesia “Il serpente che danza” è un immagine carica di sensualità, che unisce due connotati discostanti: le movenze seducenti dell’animale che si muove davanti al poeta e la sua pericolosità, che lo rende ai suoi occhi ancor più intrigante. Pensate dunque che quando mi porto via il profumo delle vostre braccia e dei vostri capelli, mi porto via anche il desiderio di tornarvi. di demoni folle e in ghingheri. Gustave Courbet, Ritratto di Baudelaire. E’ dipendente dal loro corpo, e dall’effetto che la loro presenza provoca in lui. Maledetta! Questi reperti impregnati di sangue ed inchiostro sono, nel tempo, diventati il ritornello della sua esistenza, l’immancabile verso del tragico poema che egli tesseva giorno per giorno, godendo pienamente anche del dolore e della disfatta. “La languida Asia e la bruciante Africa, Baudelaire è noto per l’infelicità e il disagio esistenziale che accompagnano la sua vita, sentimenti di cui le sue opere sono int… Nell’ambito del Decadentismo, vi è una specifica linea di sviluppo che va sotto il nome di Simbolismo. Che con un solo sguardo la vita m’hai ridato, donne dallo sguardo schietto ch’è un incanto. “… signori, non vomitate bestemmie e oscenità Qui di seguito presento una raccolta delle poesie più belle e famose di Charles Baudelaire, tratte da I […] Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867), considerato uno dei più importanti poeti al mondo, è anche autore di frammenti e aforismi presenti soprattutto nel diario Il mio cuore messo a nudo (Mon cœur mis à nu) e in Razzi (Fusées).. Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di Charles Baudelaire. Charles Baudelaire Pagare Tu, forte come una torma Allorchè, per decreto dei Voleri supremi, il Poeta compare in questo mondo uggioso, sua madre sbigottita, con insulti blasfemi, drizza le pugna al cielo, che le guarda pietoso: “Perchè non ho figliato un groppo di serpenti piuttosto che nutrire questa maledizione! Scopri qui di seguito le Poesie di Charles Baudelaire: i più belli, celebri e iconici versi di uno dei poeti francesi più famosi e celebrati della storia. Maledetta! Dove tutto ha avuto inizio e dove tutto si è spento. Ah! imbecille! Nel “ciclo di Marie Daubrun” si assiste all’alternarsi delle due postulazioni simultanee di cui Baudelaire parlerà, poi, ne “Il mio cuore messo a nudo“: “In ogni uomo ci sono, in ogni momento, due postulazioni simultanee, una verso Dio, l’altra verso Satana. Le realtà astratte presentate con il pretesto della donna risultano ambivalenti: per Baudelaire, la mente e il corpo, l’anima e la sensualità sono strettamente legate: bellezza plastica e bellezza spirituale sono simili, e questo è probabilmente il motivo per cui Baudelaire le mescola nella sua poetica. Tu ne farai quel che vorrai, ma io sono tua con il corpo, con lo spirito e con il cuore“. Aggiornamento: @ tommaso: quindi sei per le donne acqua e sapone e senza mistero? La gigantessa, così erano soliti chiamarla per la sua grande statura, Aglaé Joséphine Savatier, poi  Sabatier ( ribattezzata “Apollonie” da uno dei suoi amanti), aveva aperto la sua casa all’ambiente culturale negli anni quaranta dell’800′, in Rue de Frochot n° 4, dove gli ospiti avevano la possibilità di conversare ed esprimersi come meglio ritenevano, anche con linguaggio sboccato, contrariamente ai salotti da bene che imponevano sempre un certo modo di comportarsi e un linguaggio appropriato. L’opera si apre con la dedica ad una donna celata con l’acronimo “J.G.F.” che si pensa fosse una certa Juliette Gex-Fagon, anche se gli studiosi propendono a identificarla in Jeanne Lemer. L’elemento religioso è costante, proprio a sottolineare il tipo sensazione che egli sente e vuole trasmettere: con Baudelaire c’è quella che si potrebbe chiamare “la rivalsa degli emarginati”, per la prima volta il posto d’onore viene riservato ai personaggi reclusi alla bellezza e all’amore, meritevoli di dolcezze per atto di misericordia, e per mettere sulla scena, senza veli o artifici, i veri protagonisti dello spettacolo del mondo. Ma la donna non era insensibile: Caroline era l’anima pia che manteneva tese le briglie che frenavano il figlio, che lo invitava a ragionare, che ostacolava il suo furore, che doveva salvarlo dai debiti, che soffriva nel vederlo vivere in condizioni completamente opposte a come si era immaginata, e che doveva combattere tra un marito ed un figlio che si odiavano, trasformando lei nell’unica vittima del loro scontro. Che orrore solamente il pensarlo! Negli occhi suoi, ove s’annuncia l’uragano, Da unico rifugio alle ingiurie della vita, Jeanne si trasforma improvvisamente nella figura del Vampiro, mostro notturno, ammaliatore, che dissangua la sua preda, il poeta, che non riesce a resistergli, e con far masochista implora per quei morsi, lacrimando tra l’agonia ed il piacere. Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Google. E allora, quale insopportabile ossessione!” Tu, infame alla quale son legato Non avrebbe lasciato un nome nella letteratura, è vero, ma saremmo stati tutti e tre più felici”, ( Vedova Aupick a Charles Asselineau (1868), da “Il Vulcano Malato“). Baudelaire, nonostante le difficoltà, fu sempre pieno di buoni propositi: avrebbe voluto essere un uomo degno di ammirazione (al suo tempo) ma restando fedele alla sua sensibile natura. tuttavia arrancando ogni notte sul suo corpo vive nel profondo di questa tua aromatica foresta! La maggior parte delle testimonianze che ricordano Baudelaire gli hanno attribuito un segno distintivo, un’immagine: “Bizzarro”, qualcosa di inusuale, che non si vede tutti i giorni, che può risultare fastidioso, stucchevole, ma che inevitabilmente affascina. ( Chiudi sessione /  (cit.). Il messaggio che si evince dai testi, dalle lettere e dai pensieri, se si vuole cercare un nesso, è che il bambino Charles ha continuato per tutta la sua vita a cercare quelle tenerezze materne che scomparvero il giorno che Jaques Aupick entrò nella vita perfetta di lui e sua mamma, vedova, che non aveva attenzioni che per lui, il suo ometto, che la proteggeva e le stava accanto.