Condividi questo articolo: Greenpeace ha pubblicato la nuova classifica del tonno in scatola. E in quale posizione si piazzano […] Leggiamo su Libero: E’ con ottimismo che Giorgia Monti commenta i risultati della classifica “Rompiscatole” di Greenpeace. Per stilare la classifica, Greenpeace ha valutato le politiche e le pratiche di approvvigionamento di 20 marchi, valutando se il metodo di pesca utilizzato per la cattura di tonno arreca danni ad altra vita marina e la tracciabilità. Promosso a pieni voti As do Mar, mentre Rio Mare leader del mercato italiano, resta al quarto posto perché dimostra di voler mantenere gli impegni, ma non ha fatto ancora abbastanza. Greenpeace Francia ha realizzato una classifica delle aziende produttrici di tonno in scatola che non rispettano gli standard ambientali minimi, contribuendo a impedire il ripopolamento dei tonni. Tonno in scatola: la classifica di sostenibilità di Greenpeace 19/03/2012. Cosa portiamo a tavola? Sono le pagelle di Greenpeace che pubblica la quarta edizione della classifica 'Rompiscatole' che valuta la sostenibilità del tonno in scatola venduto in Italia. Sono quelli di Greenpeace e non tanto (o non solo) perché non rinunciano a “bastonare” le aziende che non rispettano l’ambiente, ma anche perché con regolarità impressionante stilano una classifica, della sostenibilità del tonno in scatola, che si chiama proprio così: rompiscatole.Ma anche perché vanno a controllare, e non in un solo paese. Secondo Greenpeace “non brilla neanche Bolton Alimentari, colosso italiano del tonno in scatola, proprietario del marchio Riomare” che in Francia “non ha rispettato l’impegno di avere entro il 2013 solo tonno sostenibile nel 45% dei propri prodotti” e quindi il suo marchio Saupiquet “scende nella classifica francese al settimo posto”. L’ultima indagine di Greenpeace sulla filiera del tonno, premia Asdomar, che fornisce tutte le informazioni in etichetta e offre il prodotto più sostenibile (il tonnetto striato pescato con canna). Ma molto resta ancora da fare. Inoltre, Greenpeace ha esaminato la responsabilità sociale, le violazioni dei diritti umani e il lavoro forzato. L’associazione fa una nuova analisi su 14 aziende che rappresentano l’80% del mercato italiano del tonno. Recenti sondaggi indicano che il tonno in scatola è presente nella casa di oltre il 90 per cento degli italiani. Una campagna, giunta quest’anno alla sua quarta edizione, nata per valutare la sostenibilità del tonno in scatola venduto in Italia: circa 144 mila tonnellate per un giro di affari che supera il miliardo di euro. A due anni dall’ultima valutazione, Greenpeace stila la nuova classifica sulla sostenibilità del tonno in scatola venduto in Italia, scoprendo che la maggior parte dei marchi ha fatto passi concreti. “Rompiscatole”. Asdomar è al primo posto della classifica di Greenpeace sulla sostenibilità delle aziende italiane del tonno in scatola. Le ditte migliori pescano alla canna, evitando così di attirare altre specie. In media un cittadino europeo consuma 2,7 kg di tonno all’anno, di conseguenza se ne pesca più di quel che si dovrebbe. Il tonno: evergreen dell’italica dispensa, buono, pratico, consolatorio.Abbiamo mai pensato all’impatto ambientale della scatoletta fidata compagna di avventure? Greenpeace ha così deciso di realizzare una classifica delle marche di tonno presenti nei nostri supermercati, seguendo le tecniche di pesca.

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