Poi non resta nulla: le. I compiti non devono necessariamente “piacere” però gli studenti devono capire bene a che cosa servono. Le informazioni ben elaborate, invece, restano, o comunque si riapprendono molto velocemente. Pro e contro Compiti per le vacanze A riguardo, si deve far riferimento allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, a sua volta previsto e concordato con la Legge Parlamentare numero 12 del 29 giugno 2000. E così per le tabelline in seconda. Inoltre quasi nessuno li controlla al rientro a scuola. Spesso i genitori non hanno chiare le aspettative degli insegnanti e pretendono dai piccoli prestazioni che la maestra non intendeva richiedere. Ci vuole più fiducia dei genitori sia negli insegnanti sia nei bambini. Discriminanti. Sono la croce delle vacanze estive, nel racconto che ne fanno molti genitori. Si interrogano sulla loro utilità e quantità le istituzioni, i genitori, gli insegnanti, i pedagogisti. Anche se per un compito “ideale” l’80% del lavoro a casa dovrebbe poter essere svolto in autonomia fin dalla prima elementare, la famiglia fa la differenza. Come fare? Un buon modo per selezionare le letture estive consiste nel chiedere qualche indicazione ai docenti di scuola oppure nel farsi consigliare dal referente della biblioteca locale che saprà fornirci una lista di titoli adeguata. La funzione dei compiti è legata al lavoro che si fa a scuola. In generale, i compiti dovrebbero riprendere l’attività svolta in classe con una sfida in più, affinché vengano messe in atto più capacità e stimolato l’interesse. Matematica: esiste una predisposizione genetica? La cosa che serve di più ad un bambino e ad un preadolescente è comprendere che è necessario programmare bene il proprio impegno per evitare di arrivare con la consueta “crisi” di fine estate, dove tutto è ancora da fare e il tempo sembra non bastare mai. La scuola ignora gli stili cognitivi dei ragazzi. La cosa che spesso succede è che mentre scorrono i giorni e le settimane, il famigerato “libro dei compiti delle vacanze” rimane appoggiato intonso sulla mensola all’ingresso di … n. 50599/213. Moltissimi genitori, di fronte ai compiti delle vacanze, assumono un atteggiamento critico e ne parlano in modo problematico, spesso davanti agli stessi figli. Questo modo di gestire gli impegni scolastici dei figli durante le vacanze, permette al genitore di rivestire esclusivamente la funzione di “tutor” e “sostegno organizzativo” e aiuta il bambino a lavorare su aspetti di pianificazione e gestione che potranno risultargli utili anche alla ripresa della scuola. Dare compiti, è il caso di dirlo, è un compito molto delicato, ma non vuol dire che vada abolito. Questo è un buon primo punto da cui cominciare. I compiti delle vacanze sono obbligatori? E che mariti e mogli con il tempo si assomigliano? Un genitore, terminata la scuola, può stabilire con il proprio figlio che il mese di giugno sarà di totale riposo e relax. Ogni persona usa strategie ed espedienti mentali per affrontare determinati compiti. Nessuno ha mai dimostrato l’utilità dei compiti: si assegnano, e si svolgono, perché lo si è sempre fatto; non si pensa a possibili alternative e nemmeno ci si preoccupa di giustificare un impegno così gravoso che toglie tempo ad altre attività (sport, arte, musica, spesso ignorate dalla scuola) e può causare rigetto per lo studio, un’attività invece eccitante quando sia frutto di ricerca e ispirata da desideri autentici. Delle verità nude e crude sono che i compiti per le vacanze possono servire per rimediare eventuali insufficienze, per prepararsi alle verifiche che verranno effettuate al rientro a scuola, per restare in pari con il programma o semplicemente per rafforzare la conoscenza di una materia. E ancora: i segreti di Madame Claude, la maitresse più famosa di Parigi che “inventò” le ragazze squillo; nella Napoli di Gioacchino Murat, il cognato coraggioso e spavaldo di Napoleone. [Perché i compiti a casa non servono]. L’apparato scolastico funziona per postulati non dichiarati: più si ascolta più si apprende (e invece i ragazzi hanno una capacità di ascolto molto limitata); a scuola si insegna, a casa si impara (ma l’apprendimento deve avvenire in classe)... Tutto procede sui soliti binari, secondo riti e tradizioni obsolete. Suddivisione dei compiti. Il compito degli adulti dovrebbe, a questo punto consistere esclusivamente, nel verificare se quotidianamente i compiti previsti sono stati effettuati. Problem solving. E’ anche importante che noi genitori diamo ai nostri figli stimoli interessanti per “far andare” la testa durante le vacanze estive. Ma si tratta di memoria a breve termine, utile ai fini di un’interrogazione. Sanno che ogni giorno devono fare alcune pagine di studio o del libro delle vacanze e imparano quindi a gestori il proprio tempo in modo autonomo. Talvolta basterebbe che i ragazzi confrontassero fra loro le rispettive strategie per superare le difficoltà di chi non riesce. Ben due ministri dell’istruzione si sono espressi contro: nel 2012 Francesco Profumo, favorevole alla limitazione dei compiti in “presenza di altri stimoli”, nell'estate 2013 Maria Chiara Carrozza, molto critica sui compiti estivi. Permettere ai bambini di appassionarsi al cinema, con narrazioni lunghe ed entusiasmanti, è oggi giorno più che mai necessario. Ma voglio anche spiegarvi perchè. Visto che bisogna anche insegnare a distinguere fra lavoro e tempo libero, è opportuno e salutare permettere agli allievi di fare delle vacanze vacanze e della scuola scuola.Quando gli insegnanti sono tanti, i compiti delle vacanze dovrebbero essere concordati in modo da non farne uno strazio quotidiano per tutta la famiglia. E’ la scuola che decide e noi famiglia dobbiamo rispondere in modo adeguato alle aspettative che i docenti hanno nei confronti dei propri alunni. Perchè … Per un ragazzo svolgere un tema significa scrivere per forza, sapendo che tutto ciò che scrive potrà essere usato contro di lui. Dire ad un figlio: “I tuoi insegnanti hanno deciso che questi saranno i tuoi impegni durante l’estate. - per i promossi: sono da portare la prima lezione di … Prot. Ma ci sono tante novità: si inviano online e sono personalizzati Notizie, foto, video di Scienza, Animali, Ambiente e Tecnologia - Focus.it. Per esempio, leggere a casa tutti i giorni in prima elementare serve ad automatizzare il processo di lettura. Ad auspicare una vita scolastica senza pomeriggi chini sui libri è Maurizio Parodi, pedagogo e dirigente scolastico in servizio presso il Coordinamento genitori democratici nonché autore dell’eloquente Basta compiti! © Copyright 2021 Mondadori Scienza Spa - riproduzione riservata - P.IVA 08386600152. Per offrire una migliore esperienza di navigazione e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell’utenza, questo sito usa cookie anche di terze parti. In definitiva, quindi, se è vero che i compiti delle vacanze siano facoltativi, sarebbe bene invitare i bimbi a farli, specie all’avvicinarsi dell’inizio della scuola. Se si chiedesse allo scolaro che meglio ha risolto un problema, ostico per altri, di spiegare ai compagni come è arrivato alla soluzione, la volta dopo tutti avrebbero uno strumento in più. Italo Farnetani, pediatra di Milano, dal 2004 si batte contro i compiti delle vacanze e dice «Sono inutili, perfino dannosi per i ragazzi, e costosi per le famiglie. Oggetto: Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe. Chi sceglie di proseguire nella navigazione su magazine.familyhealth.it oppure di chiudere questo banner, esprime il consenso all'uso dei cookie. con ricerche e approfondimenti), consolidano il metodo di studio e l’autonomia. La questione, dunque, non riguarda solo i compiti delle vacanze ma anche quelli che vengono I compiti delle vacanze rischiano di trasformare la stagione delle vacanze in un’ininterrotta “zona di conflitto” con i figli. Tale Statuto può essere integrato dagli appositi organismi autonomi della scuola ma non può essere derogato in nessuna delle sue parti. Perché sì. Perché fare i compiti delle vacanze: acquisire maggior autonomia. Sono passato in quarta superiore e i professori ci hanno riempito di compiti da svolgere durante l estate, i quali necessitano inoltre dell acquisto di ulteriori libri, che saranno oggetti anche di verifiche scritte all inizio dell anno scolastico. Dopo di che, invece, sarà utile pianificare come gestire, settimana per settimana, l’impegno dei compiti. Il documento intitolato « Compiti per le vacanze: perché sono utili (e perché no) » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. “Dopo un anno di studio impegnativo, ti meriti che per un po’ di tempo non ci sia l’assillo di compiti e lezioni”. Un dibattito sempre aperto (Foto: Corbis). Si chiama apprendimento difensivo e avviene quando lo studente punta a rispondere semplicemente alle prestazioni richieste dalla scuola: studia per superare una verifica, ma non impara niente. Alle medie e alle superiori i ragazzi sono chiamati anche a studiare da soli e memorizzare: questo è un lavoro che ha senso se i docenti hanno insegnato un metodo di studio (l’uso delle mappe, le sottolineature, gli schemi, le linee del tempo...), altrimenti diventa un esercizio di memoria e le nozioni apprese si perdono facilmente. E se esiste la legge,vorrei anche conoscerla. Da più parti è stato segnalato al Ministero che in talune scuole secondarie gli alunni sarebbero sottoposti ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa. Pubblicato il 28 giugno 2010 di Emanuele E. Parla l’avvocato Arnoldi in un’intervista di Studio Aperto: «In base alla concezione universale dei diritti dell’uomo, il ragazzo ha diritto al tempo libero, alle ferie, al riposo. Ecco quindi qualche strategia alternativa/parallela ai tanto discussi compiti delle vacanze, con cui ottenere ottimi risultati senza insistere troppo:. Per non parlare della lettura: che piacere può scaturire da un libro letto per dovere, sezionato con accanimento? uno studia per se stesso e non perchè è imposto, lo fai per te, per il tuo futuro. Non ultimo, durante l’estate possiamo essere buoni allenatori che stimolano e nutrono passioni interessanti, coinvolgenti e divertenti che potrebbero rimanere nella vita dei nostri figli per moltissimi anni. A casa i bambini non devono studiare ma recuperare il lavoro svolto e sistematizzarlo. Tolgono tempo. La cosa più comoda è verificare quante pagine ha il libro delle vacanze, quante settimane abbiamo a disposizione per completarlo e con questi dati definire quante schede devono essere mediamente svolte ogni giorno e/o ogni settimana. Laddove, il bambino non sia stato in grado di organizzarsi e di autogestirsi in modo adeguato, nel tempo del week end dovranno essere recuperati i compiti non svolti. La cosa che spesso succede è che mentre scorrono i giorni e le settimane, il famigerato “libro dei compiti delle vacanze” rimane appoggiato intonso sulla mensola all’ingresso di casa. Un compito troppo facile può far perdere la fiducia nel senso del lavoro, uno troppo difficile rischia di incrinare l’autostima del ragazzo. Suggerite ai bambini delle letture accattivanti che incontrino i loro gusti: romanzi storici, biografie di scienziati ed esploratori per esempio. Per saperne di più consulta la nostra Cookie Policy . Un sondaggio di Skuola.net mostra che i compiti per le vacanze non saranno fatti dal 50% degli alunni, che preferirebbero al massimo leggere un libro. Compiti a casa: perché sì e perché no - Focus.it, Sei bravo in matematica? Ricordo innanzitutto che i compiti sono OBBLIGATORI per tutti, promossi o sospesi nel giudizio! Compiti a casa sì o no? Si troveranno automaticamente a pensare: “Se anche mamma e papà parlano male dei compiti delle vacanze, vuol proprio dire che si tratta di qualcosa che può essere messo nel dimenticatoio”. Sul nuovo numero di Focus Domande&Risposte tantissime domande e risposte curiose e inaspettate nel nome della scienza. Quindi, se ad agosto, stiamo via tutti insieme per 15 giorni, quelle due settimane saranno di puro piacere e non includeranno impegni didattici e scolastici. Ma non tutti gli studenti sono allo stesso livello e ognuno ha il suo modo di imparare: per qualcuno farli è semplice, altri devono impegnarsi molto di più, troppi non riescono. Se i compiti servissero a consolidare gli apprendimenti e ad acquisire un metodo di studio, allora dovrebbero essere svolti a scuola: è qui che si deve imparare a imparare. Ma per alcuni non è una questione di misura: i compiti andrebbero semplicemente aboliti perché dannosi e di nessuna utilità per l’apprendimento. La didattica cooperativa. Imparare il metodo Crede nel loro valore, invece, Manuela Cantoia, coordinatrice delle attività formative dello Spaee (Servizio di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione in età evolutiva dell’Università Cattolica di Milano) e coautrice del libro Come si impara. Carissima redazione, vorrei sapere da un esperto di Scuola, se esiste una legge o qualcosa di simile ,che vieta i compiti durante i periodi di vacanze, come Natale, Pasqua, ponti vari come quello del 25 aprile o quello del 1°maggio. Che poi, sono curioso di vedere chi si mette alla scrivania a luglio e ad agosto a svolgere i “compiti per le vacanze” e inoltre, a settembre, chi li corregge? Altro “compito dei compiti”: permettono di fare collegamenti, favoriscono l’apertura mentale, stimolano curiosità e attenzione (per es. Scopri il mondo Focus. Soprattutto d'estate con i "famigerati" compiti delle vacanze. Non bastava che i libri fossero colorati e pieni di disegni per invogliarci a studiare ancora, bisognava comunque interrompere il gioco e fare qualche conticino, compilare spazi con le paroline, magari tra una merenda e l’altra, tra un castello di sabbia e qualche bagno con i braccioli.

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