L'Inghilterra diventò così un centro propulsore di cultura cristiana e latina ed ebbe il ruolo decisivo di propagare il cristianesimo in regioni culturalmente e linguisticamente più vicine e legarle maggiormente al nuovo occidente cristiano, romano e germanico insieme. La presunta centralizzazione dell'Impero carolingio pertanto, deve essere considerata in base al più frequente legame del re, la cui carica popolare era ora maggiormente legittimata nella nuova veste di imperatore cristiano, con i capi militari. La penetrazione a nord dell'isola, portò i missionari benedettini a scontrarsi presto con gli evangelizzatori irlandesi, che però a partire dal 664, su decisione presa in comune accordo dai sovrani dei regni anglosassoni dopo il sinodo di Whitby, dovettero ripiegare. Si calcola che tra VII e VIII secolo la popolazione europea registrò il livello più basso. La Sardegna ebbe invece un destino a sé, di autonomia feudale, con la nascita dei Giudicati, quattro entità statuali autonome (Calari, Torres, Arborea, Gallura) che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo e del tutto diverse dalla forma feudale vigente nell'Europa medievale, più prossime a quelle tipiche dell'esperienza bizantina. DECLINO ECONOMICO E POLITICO. Innanzitutto è importante osservare che in seguito allo stanziamento nelle terre conquistate, i capi militari acquisirono almeno due terzi delle terre dell'aristocrazia romana. Se i suoi predecessori avevano avuto come modello l'Impero di Carlo Magno, Ottone III dovette sicuramente essere attratto dai fasti della Roma imperiale di Costantino, scegliendo la città eterna come capitale nella quale insediarsi e dalla quale governare il regno secondo l'ideale della renovatio imperii. A Vladimiro successe Jaroslav il Saggio, che sottomise il khanato bulgaro del Volga, strinse rapporti diplomatici con i bizantini e con i polacchi e pose le basi giuridiche del Codice Russo, una mediazione tra leggi giustinianee e diritto consuetudinario slavo. - Secondo l’antico mito longobardo delle origini, i Longobardi, provenienti dalla Scandinavia, sarebbero partiti verso il continente ... Nome di origine germanica con cui furono designati complessivamente vari popoli germanici già conosciuti dai Romani (Catti, Brutteri, Tencteri ecc. E. Kitzinger, Early Medieval Art in the British Museum, London 1940 (19552). Una prima pubblicazione, Early Medieval Art di Kitzinger (1940), fra l'arte tardoantica-paleocristiana e quella carolingia-protoromanica, ignora quasi completamente l'arte dell'età delle migrazioni dei popoli. Nel caso di terreni più ampi il vassallo riceveva anche diritti giuridici consistenti nell'immunità e nella delega ad amministrare la giustizia ed a goderne dei proventi pecuniari. Traduzioni di alto Traduzioni alto sinonimi, alto antonimi. Nella prassi operativa questo pericolo si è tradotto per lo più in una impostazione quasi monografica del lavoro, in cui la singola opera viene inserita entro una serie, possibilmente convincente, di rapporti e di dipendenze. Nel periodo carolingio il rapporto vassallatico ebbe una funzione importante, ma non costituì un sistema definito (fu decisivo mezzo di ricomposizione territoriale soltanto tra il X e XII), e soprattutto l'ordinamento prevalente, anche sotto Carlo Magno, restò quello tradizionale. Significato di alto. Dopo aver sconfitto Berengario entrò nella capitale Pavia, sposò Adelaide e si cinse della corona italiana nel 951, legandola a quella dell'Impero romano-germanico. Nelle zone già appartenute alla confederazione dei sassoni i conquistatori carolingi fondarono nuove città (come Amburgo) o potenziarono quelle esistenti (come Brema). Völkerwanderungs- und Merowingerzeit, Stuttgart 1979. Era la cosiddetta iconoclastia, che generò una crisi che si protrasse fino al IX secolo. La situazione italiana è molto simile nelle caratteristiche a quella della Borgogna: una corona puramente formale ma combattuta con ferocia tra i vari pretendenti. Pressato dalle incursioni saracene e normanne Carlo fu costretto ad abdicare dall'aristocrazia franca che si rifiutava di obbedirgli, venendo imprigionato e senza alcun erede: nell'888 l'Impero carolingio vacillava già in profonda crisi.[80]. Infatti, nelle biblioteche dei monasteri furono raccolti, conservati e copiati moltissimi testi classici che, in tal modo, si salvarono dalla distruzione. La sua corona fu oggetto di contese feroci, ma il fatto di detenerla raramente portava a un potere effettivo, come d'altronde accadde in Italia. Nel 762 il nuovo califfo al-Mansur inaugurava una nuova epoca con una capitale appositamente fondata, Baghdad sul Tigri. A questa situazione si oppose la società feudale ottenendo nell'877 da Carlo il Calvo la possibilità di trasmettere i feudi in eredità, seppur provvisoriamente, in casi eccezionali, come la partenza del re per una spedizione militare. La fine del regno dei merovingi fu marcata, secondo la tradizione franca dei "re capelluti", dalla rasatura che venne imposta a Childerico. B. Schweitzer, Die spätantiken Grundlagen der mittelalterlichen Kunst (Leipziger Universitätsreden, 16), Leipzig 1949. Inoltre le società sviluppatesi al di fuori dall'impero romano vedevano nella guerra e nel saccheggio un'attività utile e legittima, quindi fu sempre presente la minaccia di incursioni. [14], La dinastia regale dei franchi ebbe origine dai Salii (si parla infatti di stirpe salica), gravitanti attorno a Tournai. Alla dinastia isaurica si avvicendò sul trono di Costantinopoli quella amoriana, originaria della Frigia (820-867). Zusammenfassende Studie zur unfigürlichen Ikonographie im frühen Mittelalter, AM 1, 1983, pp. Nell'865 il khan bulgari, Boris I di Bulgaria, accettò di essere battezzato e venne fondata la Chiesa bulgara, assoggettata al patriarca di Costantinopoli, ma che sviluppò anche delle proprie caratteristiche nazionali. Nel 987 Ugo Capeto, della dinastia di Eude, riuscì a prendere il potere fondando la dinastia che da lui prese il nome di capetingia. Frühe Kunst in Schwaben, cat., Augsburg 1973. A differenza di Brunechilde, Clotario doveva avere l'indiscutibile vantaggio per la nobiltà franca di lasciare un ampio margine di potere. In Occidente la fama di medici quali Avicenna e Razī divenne duratura, tanto che i loro lavori divennero libri di testo fino al XVIII secolo, mentre di notorietà non minore fruirono gli studi di filosofi quali Averroè (che di Aristotele "il gran Comento feo", diceva Dante Alighieri) e Geber, considerato per secoli anche in ambito cristiano il più grande alchimista. [6][7], Il loro duro dominio annullò gli effetti della guerra voluta da Giustiniano, e si stabilì dal Nord Italia alla Toscana, comprese anche alcune zone del centro (come il ducato di Spoleto) e del sud (ducato di Benevento). J. Huizinga, Herfsttijd der Middeleeuwen, Haarlem 1919 (trad. NUOVI REGNI (ROMANO-BARBARICI) BASSO MEDIOEVO: Miglioramento delle condizioni di vita. Kunstwollen (intento artistico) della Tarda Antichità (Riegl, 1901-1923), nella misura in cui le sue creazioni significanti sono frequentemente derivate da antiche forme semplificate. Von der Spätantike zum frühen Mittelalter. Se dall'XI secolo si registrò un aumento nella produzione agricola, ciò non significò inequivocabilmente un miglioramento nell'alimentazione, perché i maggiori terreni coltivati significarono anche una riduzione dell'habitat della selvaggina e dei frutti spontanei, sostituiti dal nutrizionalmente più povero pane. Inoltre nei nuovi territori frutto di incursioni (come la Francia) non c'erano le condizioni di insoddisfazione delle popolazioni o di scontri interni che avevano permesso la rapida conquista di Africa e Spagna. Altri elementi importanti dell'arte precarolingia continuarono ad agire nel sec. Nelle monarchie nordiche le conversioni procedettero costantemente, ma non in maniera forzata, con battesimi di massa, essendo il re deponibile dall'assemblea (il Bund) per questo non in grado di imporre variazioni culturali e religiose troppo drastiche. 1. [27] Nel 551 Giustiniano si decise ad inviare il generale eunuco Narsete in Italia. Alcuino di York, fu importante per la direzione della Schola Palatina. Da al-Mansūr ad al-Mutawakkil il califfato conobbe la sua epoca d'oro, con un impero vastissimo che toccava da una parte l'Atlantico e dall'altra penetrava nel sub-continente indiano. 117-166. Alla fine Enrico ebbe comunque la meglio, riuscendo addirittura a istituire una corte di giustizia permanente. La penetrazione nelle Gallie, e ben presto nei paesi a E del Reno, della 'cultura del regno franco' si può desumere dal dinamismo delle fondazioni monastiche che, originatesi nell'ambito orientale, si diffusero lungo le antiche vie dei commerci, mentre già in precedenza un gran numero di monasteri era sorto in Borgogna e nelle regioni alpine. La Penisola iberica era quasi completamente in mano al califfato di Cordova, che però non riusciva da imporre la propria autorità nel mosaico di emirati sovente in lotta tra loro. Questi però scomparve già nel 950, per cui gli successe il marchese d'Ivrea Berengario II, che a sua volta elesse come successore il figlio Adalberto. A quell'epoca Kiev divenne una grande capitale, sede metropolitica e centro di irradiazione culturale e cristiana per il territorio circostante. Nel resto del Meridione, ad eccezione dell'emirato di Bari, che peraltro non si orientò mai verso la costruzione di un dominio regionale, e di quello di Taranto, in Puglia e in Campania, la presenza araba ebbe il significato solo di un'espansione al fine di realizzare bottino. In realtà, il periodo precarolingio si può ordinare sostanzialmente secondo le componenti etnico-politiche dei regni germanici succedutisi sul territorio dell'Imperium Romanum. Nel 631 Grimoaldo, figlio di Pipino di Landen, riprese la carica di Maestro di Palazzo; credendo i tempi maturi per un colpo di mano, intendeva assicurare il trono a suo figlio Childeberto. Il sistema stradale romano si degradò rapidamente, sia per l'incuria, sia per la deliberata distruzione da parte delle popolazioni locali che ormai vedevano le strade come mezzo per facilitare l'arrivo di eserciti nemici e razziatori. J. Ebersolt, Orient et Occident, Paris-Bruxelles 1928. Dal X secolo nacquero numerosi centri nuovi, che fecero da propulsori alla cristianizzazione ed allo sviluppo delle ampie aree che andavano dalle coste del mare del Nord fino ai grandi fiumi russi. M. Durliat, Des Barbares à l'an Mil, Paris 1985. di V.H. Infine, le invasioni degli Arabi dopo la morte di Maometto (632), con la conseguente distruzione dell'unitarietà degli ambiti economico-culturali del Mediterraneo, sono state considerate per l'intera Europa elemento decisivo di suddivisione fra due epoche (Pirenne, 1936). La penetrazione araba in Sicilia ebbe inizio nell'827, sostenuta dal nobile locale Eufemio in chiave anti-bizantina, ma l'esercito arabo-berbero, guidato inizialmente dall'anziano giureconsulto Asad ibn al-Furāt, impiegò numerosi decenni prima di superare la forte resistenza locale e quella dei Bizantini che avevano il controllo dell'isola. Nel 624 Maometto, scese in campo contro La Mecca con una serie di guerre con alterne vicende. La dinastia ottoniana aveva fondato numerose città anche sul confine orientale della Germania, la più importante delle quali era Magdeburgo: distrutta dagli slavi, venne rifondata nel 962 da Ottone I. Divenuta sede arcivescovile, vi si formò Adalberto da Praga, il vescovo che fu martirizzato mentre tentava di convertire gli slavi dell'Oder. La società dei Germani era organizzata in base a criteri del tutto diversi rispetto alla società romana, fondata sul riconoscimento di un'autorità pubblica, fonte del diritto, e caratterizzata dalla presenza di un apparato burocratico e di un sistema fiscale; soprattutto i popoli germanici erano popoli non stanziali, in cui il nomadismo era correlato con la ricerca di maggiori risorse, ed in particolare erano popoli guerrieri, alla ricerca di comunità e villaggi da depredare. Secondo tali ricerche sarebbe possibile stabilire un collegamento tra l'arte precarolingia e quella carolingia proprio a partire da un ambito che era particolarmente legato all'ideale romano dei tempi di Carlo Magno; un collegamento analogo si era del resto già evidenziato nell'arte figurativa. A.M. Romanini, Tradizione e "mutazioni" nella cultura figurativa precarolingia, in La cultura antica nell'Occidente latino dal VII all'XI secolo, "XXII Settimana di studio del CISAM, Spoleto 1974", Spoleto 1975, II, pp. Elbern, Bildstruktur - Sinnzeichen - Bildaussage. Un altro elemento di novità consisté nello sviluppo di un regime di tipo curtense. Alcuni problemi derivarono dal fatto che la fede della sua popolazione fosse monofisita, cosa che l'imperatore cercò di mitigare adottando una dottrina di compromesso (editto di Henotikòn), che venne però condannata sia dalla frangia più estrema del monofisismo sia dal Papa.