A me piace sentire che la mia squadra e' coraggiosa. I tifosi della Lazio festeggiano allo stadio Olimpico la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. La cronaca della partita, sempre tratta da La Gazzetta dello Sport: "Una partita lunga tre ore: dopo il 90°, la sofferenza via radio. Una partita lunga tre ore. Il gol più importante all'ultimo minuto, via vecchio e caro Tutto il calcio, con l'annuncio che anche a Perugia, finalmente, era tutto finito. Recuperi: 1' p.t., 1' s.t. E poi al momento cruciale, "favorito" anche dall'uscita dalla Champions League, il tecnico svedese ha puntato ragionevolmente sugli uomini migliori. Intanto Stream e Tele+ provavano un'impossibile santa alleanza per far arrivare le immagini all'Olimpico. Dopo un raduno a Villa Borghese, previsto per mezzogiorno, i tifosi della curva nord si concentreranno a piazzale Flaminio. Già, la radio. Allenatore: Colomba. A questo compito sono stati mobilitati poliziotti e carabinieri, ma è previsto anche l'impegno dei volontari della protezione civile. Ancora una volta la paura è quella di una curva parabolica all'ultimo minuto e allora quando il radiocronista dice che "la Lazio è vicina al suo secondo scudetto" la frase è salutata più o meno come un rigore per la Juve. Mentre sull'Olimpico splende un sole estivo, improvvisamente a Perugia si scatena un violentissimo temporale che allaga il campo di gioco rendendolo di fatto impraticabile. Nove punti di distacco dalla Juve a otto giornate dalla fine e sorpasso agli ultimi minuti. La gara scivola via, senza grosse emozioni, eccezion fatta per la sostituzione al 74' di Mancini che vuol dire l'addio al calcio giocato del grande campione ora in biancazzurro. Il ricordo bruciante dei due precedenti campionati gli ha suggerito di partire con molta prudenza per evitare crolli nel finale. Episodi sui quali i calabresi protestano, ma non troppo: il fallo di mani (gomito) di Brevi sul colpo di testa di Inzaghi è netto e se pure la distanza è ravvicinata quel braccio scomposto sta per aria, dove non dovrebbe essere. Replica quattro minuti dopo, col tuffo di Pancaro che ingannava tutti. Colomba rispondeva con tre punte, Cozza a destra era stabilmente in linea con Bogdani e Kallon, che tuttavia non pungevano se non con tiri da lontano. Vinsero la sua grinta e la sua capacità di far gol di testa in situazioni impossibili. E il ricordo dei vari De Santis è stato spazzato via. Intertoto: si sono qualificate Udinese, Verona e Perugia. La sua formazione di riferimento non poteva non essere quella che prevedeva davanti a Marchegiani Negro, Nesta, Mihajlovic, Favalli (o Pancaro) in difesa, Conceiçao, Almeyda, Veron e Nedved a centrocampo, Salas e Boksic in attacco. Un'attesa lunga 26 anni. Sette punti di vantaggio a sette turni dal termine non bastarono alla squadra di Eriksson per conquistare lo scudetto. Anche la Società, per bocca del patron Sergio Cragnotti e di alcuni giocatori come Luca Marchegiani e Alessandro Nesta, lamenta il torto subito gridando allo scandalo. “Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio 2000, la Lazio è campione d’Italia 1999/2000” Terminava con queste parole la radiocronaca di Riccardo Cucchi, che annunciava la fine del campionato con la rocambolesca vittoria della Lazio, arrivata grazie alla sconfitta della Juventus sul campo del Perugia. Per questo oggi Roma vivrà una giornata all'insegna della massima attenzione: per prevenire gli incidenti sono state prese misure di sicurezza eccezionali. A disposizione: Concetti, Lombardo, Stankovic, Ravanelli. Molti vengono feriti, la zona Salario-Pinciano diventa un campo di battaglia con gli automobilisti in fuga, il traffico è paralizzato ed gli uffici vengono chiusi per precauzione. Difficile dargli torto. La settimana che precede l'ultimo incontro della stagione è avvelenata dalle polemiche contro l'arbitro Massimo De Santis per la rete annullata a Cannavaro nel turno precedente. Anche dopo il primo tempo, se non altro in una situazione di spareggio virtuale, mentre la squadra si teneva calda con un torello a centrocampo aspettando notizie dai cieli di Perugia, il sarcasmo romanesco ammazzava qualsiasi fiducia: "Vabbé, vorrà dire che almeno per due giorni saremo primi in classifica", si ascoltava in tribuna immaginando un rinvio dello scontro del "Curi" per colpa del temporale. Però sono convito di una cosa: senza lo stop la Lazio avrebbe vinto lo scudetto. Ammoniti: Fernando Couto per proteste, Giacchetta per gioco falloso, Brevi per fallo di mano. Quattro gol rossoneri all'Udinese e Champions League sicura: l'ucraino è re del gol con 24 reti davanti a Batistuta. Quell'anno, nell’ultima partita della stagione giocata all’Olimpico contro la Reggina, la Lazio scese in campo con la casacca home che celebrava il centenario dalla sua nascita: bianca con i profili celesti ed oro, con pantaloncini e calzettoni bianchi. Ho parlato con diversi giornalisti presenti ed ho ricevuto informazioni concordanti sulla dinamica degli incidenti. Il pomeriggio è impazzito più tardi, mandando in corto circuito ogni previsione. Ci abbiamo pensato durante il maxi intervallo: cos'avrebbe inventato il dio del pallone? Si chiama cambiare. For photos of the 2000 Serie A champions, start here at the Celebrazio Photos gallery entry page.. All'Olimpico la gara inizia con i biancazzurri all'assalto del muro amaranto, ma solo al 33' riescono a passare su rigore magistralmente realizzato da Simone Inzaghi. Sommate e otterrete un pieno di fantasia che però non basterà a spiegare questo stadio, questo pomeriggio, questo scudetto a scoppio ritardato che ha deciso dopo un folle itinerario di scegliere la Lazio, questo gioco incredibile che si chiama calcio. Ricorre oggi il 18° anniversario dello Scudetto conquistato il 14 maggio 2000. Intorno alle 17.00 sono stati aperti i varchi d'ingresso e moltissimi tifosi sono entrati nello stadio. Ultimo aggiornamento 06/03/18 . Il miglior calcio d'Italia. E il precedente del 2000 può far sperare. Allenatore: Eriksson. Visita eBay per trovare una vasta selezione di lazio scudetto 2000. Sia chiaro che questo successo, sia pure acciuffato per i capelli, non è da considerarsi casuale. Riti propiziatori. Ma la gara può terminare regolarmente ed i giocatori prendere la via degli spogliatoi, mentre da Perugia arriva la notizia che dopo 45 minuti di sospensione si può riprendere la gara per le condizioni del campo che appaiono migliorate. Angoli 6-1 per la Lazio. Ha vinto il titolo dell'educazione, che non è disponibilità fessa ma capacità di comprendere le ragioni dell'altro, sia esso tifoso, giornalista o giocatore. Alle 17.17 un boato scuote lo stadio perché il perugino Calori porta i grifoni in vantaggio decretando il momentaneo sorpasso in classifica della Lazio. In un colpo solo, si fa per dire, in qualche mese, le accuse di mancanza di coraggio che aveva perennemente incassato con la solita eleganza, le ha rispedite al mittente con i fatti: chi gli diceva che era Mancini a fargli la formazione ha dovuto incassare diverse sostituzioni che lo stesso pupillo non ha fatto mistero di non gradire per niente (ricordate Verona?). Rispose all'istante dicendo: "Io so quanto valgo". La manifestazione, pacifica, si snoda fino all'Olimpico, dove i tifosi della Curva Nord entrano sugli spalti solo a gara iniziata. Eriksson impegnato su tre fronti (campionato, Champions League e coppa Italia), si è preoccupato anche eccessivamente di non bruciare troppo in fretta la riserva di energie di ogni suo giocatore affidandosi a un turnover che riguardava soprattutto le gare delle due coppe. La Lazio delle stelle. Stagione. € 40.643.346,60 i.v. Cori e lanci di oggetti, poi scattano le cariche. Senza pregiudizi. LAZIO: Ballotta, Pancaro (54' Sensini), Negro, Couto, Favalli, Nedved, Simeone, Veron, Mancini (74' Conceição), S.Inzaghi (65' Almeyda), Salas. Cragnotti: "Il sogno è realtà, scudetto meritato". Nel breve volgere di una stagione da vittima a carnefice, con uno scudetto che viene posto in bacheca accanto a quello lontano del '74 e con un sorpasso ancora più rocambolesco. Quando invece la Lazio ebbe bisogno di un guerriero capace di gettarsi nelle mischie roventi dell'area di rigore avversaria, non ci furono più ballottaggi. A poco più di 24 ore dalla grande festa del Giro d'Italia, Roma si appresta a vivere l'ultima domenica del campionato. La polizia carica una prima volta i tifosi dopo che dal gruppo è partito un fitto lancio di uova, arance, sassi e, secondo alcuni testimoni, anche bottiglie molotov. CLASSIFICA FINALE CAMPIONATO 2000/2001. La festa, quella vera, doveva ancora cominciare. Eriksson si consentiva uno schieramento che contro avversari più motivati avrebbe potuto avere forti controindicazioni. Gli altri hanno vissuto momenti splendidi e momenti di offuscamento. La Gazzetta Dello Sport titola: "Delirio Lazio: campione! Non sappiamo se il calcio contempli la pratica del risarcimento. Attaccanti: Alen Boksic, Gasperino Cinelli, Simone Inzaghi, Roberto Mancini, Fabrizio Ravanelli, Marcelo Melinão Salas. La polizia crea un nuovo sbarramento. Una volta raggiunto l'Olimpico i tifosi resteranno fuori dagli spalti della curva nord, ma probabilmente anche dagli altri settori, per i primi quindici minuti della partita. Poteva rimanere una meteora per come era sparita e per la pervicacia di Cragnotti nello smontare ogni reparto della formazione. Tramontata l'ipotesi tivù, è lei che s'impossessa del conto alla rovescia. Dietro la cortina della sua grande disponibilità e di un personaggio senza pregiudizi, c'è una specie di impenetrabilità, un punto interrogativo che vorrebbe forzare una barriera che Eriksson ha saputo costruire dentro di sé. Da Simone Inzaghi al diluvio di Perugia fino a Calori: mai tante emozioni. La Gazzetta dello Sport così riporta la cronaca di quei momenti: I minuti passano lentamente e la paura del pareggio bianconero aleggia su ogni azione descritta dai radiocronisti, anche la più innocua. Questo si pensava all'inizio, anche se da un punto di vista economico l'affare era indiscutibile. I tabelloni dello stadio Olimpico riportano però erroneamente il nome di Cappioli quale marcatore. Altri fermi ci saranno nel corso della battaglia. Dopo il primo storico scudetto del 1974, la Lazio bissa nel 2000 al termine di un duello memorabile con la Juventus di Ancelotti. Scopri le migliori offerte, subito a casa, in tutta sicurezza. Nesta, Mihajlovic, Veron, Simeone, ConceiÒ«ao, Nedved, Mancini, Salas, Inzaghi e tanti altri big. La Juve è stata bruciata sul filo di lana. Un giocatore di indiscusso talento che non sempre è riuscito a dare l'impronta voluta al gioco dei biancazzurri. Season News S.S. Lazio Championship season. Troppo. C'è un verbo che a Sven Goran Eriksson è molto simpatico. La Lazio ha così vinto lo Scudetto dell'anno 2000 e Roma si colora di biancoceleste. A fine serata arriva il commento di Sergio Cragnotti: "Chi mi conosce sa che non ho mai giustificato i comportamenti violenti da parte di certe frange della tifoseria, ma in questa circostanza temo si sia scelta una linea dura di cui forse si poteva fare a meno". E non sarà una domenica qualsiasi: gli scontri di giovedì tra forze dell'ordine e tifosi laziali e la minaccia, poi saggiamente rientrata, di ostacolare la cronometro del Giro sono alcuni degli elementi che stanno a testimoniare l'esistenza di una situazione dall'equilibrio molto precario. La Lazio più bella si era vista due anni fa, ma crollò nel finale. El Clasico (Argentina) del 15 maggio 2000, Mundo Deportivo (Spagna) del 15 maggio 2000, La Vanguardia (Spagna) del 16 maggio 2000, Mundo Deportivo (Spagna) del 16 maggio 2000, ► Gli articoli del Corriere della sera del 15 Maggio 2000, ► I festeggiamenti per la conquista del Tricolore, Domenica 14 maggio 2000 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Reggina 3-0, Giovedì 11 maggio, la manifestazione dei tifosi biancocelesti in Via Allegri a Roma, Sabato 13 maggio, il Giro d'Italia boicottato, Domenica 14 maggio, uno Scudetto da infarto, Galleria di immagini su Lazio-Reggina 3-0, Gli articoli del Corriere della sera del 15 Maggio 2000, I festeggiamenti per la conquista del Tricolore, http://www.laziowiki.org/w/index.php?title=Domenica_14_maggio_2000_–_Roma,_stadio_Olimpico_–_Lazio-Reggina_3-0&oldid=422902. Cambiato perché il calcio sta cambiando e se resti fermo rischi davvero di non capirlo più. Un gioco che ha il suo segreto in una massima semplice e irresistibile: una storia non è mai eguale a quella che l'ha preceduta. La Lazio fa 100 ed è campione d’Italia Esiste un Dio del calcio? 2000/01 - La formazione dell'incontro Deportivo-Lazio 2-2 (6-5 d.c.r.) Formazioni leggendarie: Lazio 1999/2000. L'ultimo bagliore lo riservava Simeone, con l'ennesima zuccata (quarta rete consecutiva in campionato) sulla punizione di Veron. In realtà l'organico della Lazio era indubbiamente il più ricco del campionato, da un punto di vista numerico, ma anche tecnico. Verso il finale della gara il pubblico inizia a scavalcare il recinto di gioco per un'invasione pacifica, ma scambia un fischio dell'arbitro per un fallo di gioco per quello finale ed inizia ad entrare in campo. Piuttosto, la moviola mostra come il successivo atterramento di Pancaro ad opera di Morabito è in realtà un mezzo tuffo del terzino, toccato pochissimo o forse per niente, Borriello viene tratto in inganno come l'intera tribuna. A Perugia, ovviamente. Dal '79 all'82 ha allenato il Göteborg (vincendo campionato, due coppe di Svezia e coppa Uefa), poi per due stagioni il Benfica (due scudetti e una coppa del Portogallo). Eppure la Lazio ha saputo scordare, soprattutto in autunno, nel suo momento migliore, la rimonta del Milan, i fantasmi di quel finale. Un giornale s'era messo a scrivere di una sua crisi privata quasi entrando con parole di carta nella sua camera da letto. Anche quando la Juve, dopo un bel duello spalla a spalla a metà del percorso, si è involata, il tecnico svedese ha saputo mantenere la freddezza necessaria per organizzare l'inseguimento. Anche il calcio "globalizzato" a volte ha una sua tenerezza. Forse soltanto una domenica tutte queste presenze si sono materializzate all'Olimpico: quando il Milan è tornato per la prima volta e allora la Lazio erikssoniana, magari il suo stesso allenatore, avrebbero voluto spaccare il mondo per vendicarsi e dovettero "accontentarsi" di un fragoroso quattro a quattro. Alla penultima giornata i rossoneri misero la freccia e si lasciarono alle spalle un avversario incredulo e avvilito. Lo Scudetto del ’74 lo annuncia, quello del 2000 lo rivela, la vittoria in finale di Coppa Italia contro la Roma (26 maggio del 2013) è lì a testimoniarlo. Anche qui la risposta è immediata con altre cariche e altri spari di lacrimogeni. Si continuava a cambiare sul mercato, ma i pezzi pregiati in arrivo superavano nel numero e nella qualità quelli in partenza. Alle ore 18.04, in seguito alla sconfitta della Juventus a Perugia per 1-0, la Lazio scavalca i bianconeri in classifica e vince lo Scudetto (il secondo della sua Storia) dopo un pomeriggio vissuto con fortissime emozioni. Festa Milan-Shevchenko. La festa si sposterà così in città ed al Circo Massimo dove, a tarda serata, oltre 300.000 tifosi attendono la squadra che non riuscirà letteralmente a scendere dal bus che li aveva portati sin lì a causa della marea umana presente. Poi è sparita quando c'è stato il lockdown. Il 14 maggio del 2000 la Lazio conquista il secondo scudetto della sua storia portando a termine una rimonta storica nei confronti della Juventus. Una giornata indimenticabile, da batticuore, per tutti i tifosi biancocelesti.